Le case automobilistiche sperano che il 2023 sia finalmente l’anno della ripresa dell’automotive e del mercato dei veicoli in Italia. Sarebbe la prosecuzione dell’onda positiva con cui si era chiuso il 2022 a fronte però di una situazione generale di segno negativo. Lo stato di salute del settore emerge dai dati recenti diffusi da UNRAE e riportati anche da Carrozzeria.it.
Bene dicembre, ma il 2022 chiude a -10%
L’ultimo mese dell’anno passato ha registrato un deciso segno positivo (+21%) nella compravendita di auto rispetto allo stesso mese del 2021. Si tratta di un risultato maturato dopo i precedenti quattro mesi in crescendo (da agosto), ma non sufficiente a recuperare il divario tra il 2022 e il 2021. Sono state 1.316.702 le auto vendute, segnalando un calo del 9,7% a confronto con l’anno precedente. Sono numeri che così negativi non si vedevano da quasi dieci anni, risalendo al 2013. Il segno “meno” riguarda anche il mercato delle vetture di seconda mano che registra un calo del 7,7% nel 2022, nonostante le nuove abitudini e le limitazioni cittadine contro i mezzi inquinanti abbiano rilanciato questo utilizzo. In ogni caso, gli utenti privati rappresentano oltre la metà della platea.
Il noleggio “vola”
Di fronte a tanti segni negativi, l’unico positivo che emerge nel 2022 è il noleggio a breve e lungo termine. Nel secondo caso UNRAE segnala un aumento del 15,8% per i 617.776 contratti rispetto ai 533.535 del 2021. In questo ambito la categoria principale di utenti resta quella delle società (8 auto su 10), ma è in crescendo anche il settore dei privati con oltre 91mila contratti siglati. La tendenza positiva nel corso dell’anno passato si è verificata soprattutto nell’ultimo mese con quasi un terzo delle auto concesse attraverso il servizio.
Benzina e diesel in continua salita, elettriche al palo
I veicoli tradizionali restano i preferiti dagli automobilisti che hanno alzato la percentuale di vendita a doppia cifra a dicembre. Ma chiudono anche questi in negativo rispetto al 2021 sull’onda del dato generale in calo. Per quanto riguarda le altre alimentazioni, è in crescita il gpl a discapito del metano. Come vanno i veicoli più ecologici? Il trend è in salita, ma gli elettrici non raggiungono il 4% e i plug-in poco sopra il 5% in tutto il 2022. Molto bene, invece, le ibride che sono state scelte da un terzo degli acquirenti. Restando nell’ambito delle caratteristiche delle vetture, crescono le vendite per tutti i segmenti, le utilitarie e crossover, mentre cedono le citycar e berline.
6 auto su 10 vendute al nord
L’indagine di UNRAE analizza anche le aree geografiche dove sono state vendute le auto nel corso del 2022. A prevalere su tutti è il nord che registra un bilancio equo tra ovest ed est a 30,5% ciascuno. Quasi una vettura su quattro è stata comprata tra le regioni centrali, mentre il sud (10,7%) e le isole (5,3%) restano in coda.
Emissioni CO2: vince la tradizione
Nel corso dell’anno passato le auto vendute di nuova immatricolazione hanno prodotto in media 119,6 grammi di anidride carbonica per chilometro. I veicoli elettrici e plug-in meno inquinanti, come detto, restano una nicchia, tanto che a prevalere, complici gli incentivi, sono i mezzi tradizionali. Si parla di quasi 9 veicoli su 10 che hanno prodotto dai 61 ai 190 grammi di CO2.
4 punti per la mobilità sostenibile
“E’ un quadro tutt’altro che esaltante, dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento dell’automotive – commenta il presidente di Unrae Michele Crisci – nell’ultima legge di Bilancio non sia previsto nulla di nuovo. Il comparto deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile”. A questo proposito l’ente aveva indicato al Governo una serie di interventi considerati necessari:
⇒Accogliere nuove tecnologie;
⇒Mantenere e potenziare gli incentivi ai privati ed aziende per il rinnovo del parco veicoli almeno fino al 2026;
⇒Infrastrutture di ricarica elettrica e rifornimento di idrogeno;
⇒Revisione fiscale su detraibilità dell’Iva e costi da dedurre in base alle emissioni CO2 per i veicoli aziendali.
Il 2023 si è aperto all’insegna della ripresa, ma c’è la necessità di attrezzare il Paese e rinnovare un parco mezzi sempre più vecchio e inquinante. Le nuove abitudini di spostamento degli automobilisti e le limitazioni ecologiche nelle città potrebbero anche incentivare ulteriormente il noleggio, unico settore in crescita.